Ordine del Merito di San Lodovico

Venne fondato a Lucca nel 1836 dal duca Carlo Lodovico (decreto degli Stati lucchesi n.103 del 22 dicembre), divenuto poi duca di Parma e Piacenza dopo la morte della duchessa Maria Luigia d'Asburgo, nel 1847, quando il Ducato tornò alla sovranità dei Borbone. Nel l'11 agosto 1849 il figlio Carlo III rinnovò gli statuti dell'Ordine, nella forma ancor oggi in vigore.

Caratteristica fondamentale di questo Ordine cavalleresco era quella di essere conferito esclusivamente "per merito", rompendo definitivamente con le regole degli Ordini più antichi che erano invece conferiti principalmente per lo stato nobile della famiglia.

L'Ordine di San Lodovico, al contrario, prevede nei regolamenti che proprio in forza del suo conferimento "per merito" l'insignito avesse il diritto di essere automaticamente iscritto alla nobiltà. Una regola per quei tempi certamente innovativa, che segna in modo emblematico il nuovo clima politico e sociale del periodo post napoleonico, dove anche il ceto nobile si rinnova, adeguandosi ai cambiamenti e aprendosi alle nuove classi delle gerarchie militari, degli ecclesiastici, del potere economico e dei funzionari di Stato. In questo mezzo secolo di storia, che sta fra l'epoca napoleonica e l'unificazione italiana, gli Stati pre-unitari vivono una stagione di profondi e radicali cambiamenti. Una nuova schiera di "notabili" si stava affiancando, e talvolta sostituendo, all'antica nobiltà, in un evidente processo di trasformazione che l'Ordine di San Lodovico rivela come una radiografia dell'epoca.
E' diviso in cinque classi: Gran Croci, Commendatori, Cavalieri di I
 classe, Cavalieri di II classe, Decorati. Le prime due classi concedevano di diritto la nobiltà ereditaria trasmissibile all'infinito ai propri discendenti per via maschile, successivamente riconosciuta anche dalla Consulta Araldica del Regno d'Italia, mentre con il grado di Cavaliere era conferita la nobiltà personale.

Molti furono i personaggi illustri che ricevettero questa onorificenza, fra i quali il Vescovo di Parma Neuschel, il feldmaresciallo Radetzky, il banchiere barone Rothschild, lo zar di Russia Nicola I°, i re delle Due Sicilie Ferdinando II° e Francesco II° di Borbone, il principe Luigi di Liechtenstein, il principe Leopoldo d'Asburgo, il granduca di Russia Costantino, il Prefetto della Senna barone Hausmann, il principe Carlo III Grimaldi di Monaco e persino due pascià di Turchia, oltre, naturalmente, ai maggiori esponenti dello Stato ducale, dell'aristocrazia parmense ed europea e del mondo artistico e culturale dell'epoca, fra i quali ricordiamo il romanziere e drammaturgo Alexander Dumas.
La Repubblica Italiana, con decreto del Ministero degli Affari Esteri, ha riconosciuto la natura "non nazionale" dell'Ordine di San Lodovico, autorizzandolo formalmente all'uso in attuazione della legge 3 marzo 1951, n.178, riconoscendo dunque implicitamente allo stesso piena validità giuridica e confermandone al principe Carlo Saverio di Borbone, Capo della Casa Reale Borbone Parma, Duca di Parma e Piacenza, l'uso legittimo e la proprietà dinastica. Questo significa che civili, diplomatici o militari possono fregiarsi di questa antica prestigiosa decorazione parmense sugli abiti o sulle divise.
Anche dopo l'unificazione italiana, iniziata nel 1859, Roberto I, ultimo sovrano del Ducato, continuò ancora a conferire questo Ordine dinastico, così come oggi, allo stesso modo, lo conferisce eccezionalmente il Suo diretto discendente per linea maschile primogenita Sua Altezza Reale il principe Carlo Saverio di Borbone, X° Gran Maestro dell'Ordine, in forza degli statuti decretati con atto sovrano del 1849 e mai modificati, per "distinguere con decorazione esteriore le qualità pregevoli e le virtuose azioni di chiunque abbia acquistato titolo alla Nostra Sovrana Benevolenza, o per i suoi meriti personali, o per utili servigi resi allo Stato", privilegiando meriti di rilievo nei confronti dei territori e delle civiche Comunità di Parma e Piacenza e della Famiglia Ducale. 

 

Statuto e Regolamento ordine del merito sotto il titolo di San Lodovico