Storia

La Storia

Da Farnese ai Borbone: Carlo I

I Borbone-Parma, come i loro cugini di Spagna, Francia e Due Sicilie, hanno origine Capetingia e la loro memoria risale al IX secolo con il castello feudale di Bourbon, antico feudo della famiglia, compreso oggi nel territorio della cittadina francese di Bourbon-l'Archambault, 280 Km. a sud di Parigi. Il ramo che governò il Ducato di Parma e Piacenza ha le sue radici per via femminile in Casa Farnese, dinastia che governò i Ducati di Parma e Piacenza fin da 1545.

Con la morte senza figli dell'ultimo Duca Antonio Famese, fratello di Francesco (riformatore dell'Ordine Costantiniano di San Giorgio), la guida del Ducato passò a Carlo di Borbone (1716-1788), figlio di Elisabetta Farnese (1692-1766), sorella di Antonio, e ultima della sua Casa, che sposò, grazie ai buoni uffici del Cardinale Giulio Alberoni, Filippo V di Borbone (1700-1746), Re di Spagna, nel 1714. Carlo si stabilì a Parma nel 1732, ma con la guerra di successione polacca otteneva la corona del Regno di Napoli nel 1735, per poi diventare successivamente re di Spagna nel 1759.

Dopo un breve periodo di dominio austriaco, Parma e Piacenza, in virtù del trattato di Aquisgrana del 1748, erano cedute insieme a Guastalla (che dopo la morte del duca Giuseppe Gonzaga, avvenuta nel 1746, era passata a far parte dei domini austriaci), al Reale Infante Don Filippo (1720-1765), fratello di Don Carlo, che prese possesso di Parma e di Piacenza nel 1749.

 

Filippo I e Ferdinando I

Con il duca Filippo, alla metà del XVIII secolo, si apre per il Ducato un periodo di grandi innovazioni culturali e sociali. Per le città di Parma e di Piacenza inizia una stagione di massima espressione politica e artistico-culturale, inserita nel circuito delle Capitali più importanti d'Europa.

Il duca Filippo (1720-1765)

Le maggiori istituzioni, le opere d'arte, i lavori pubblici, i palazzi, l'assetto urbanistico, il clima culturale più significativo della storia cittadina fu il prodotto della politica illuminata della famiglia Borbone Parma, che ha segnato l'attuale carattere della città.
Don Filippo sposò Luisa Elisabetta, figlia primogenita del re di Francia Luigi XV, la cui influenza determinò una decisa evoluzione del costume e dei comportamenti: lo spagnolo fu sostituito dal francese e numerose maestranze d'oltralpe (architetti, arredatori, ebanisti, scultori o sarti) contribuirono a modificare il volto del Ducato; fra i nomi più illustri si ricorda l'architetto Petitot e lo scultore Boudard, mentre il governo fu di fatto esercitato da ministro Du Tillot, che riformò diversi settori della pubblica amministrazione. L'influenza francese fu molto forte a Parma; ancora oggi la città mostra marcate analogie con la stessa Parigi: le architetture neoclassiche, i colori, il disegno del parco ducale, il gusto raffinato dei suoi negozi; lo stesso dialetto, ormai sempre meno conosciuto, ha termini e frasi che sono di diretta derivazione dalla lingua francese.

Don Filippo, alla sua morte, lasciò il trono al Figlio Ferdinando(1751-1802), che nel 1765 assunse il titolo ducale sotto la reggenza del Du Tillot fino al raggiungimento della maggiore età. Il matrimonio con Maria Amalia (1746-1804), figlia di Maria Teresa d'Asburgo-Lorena, celebrato nel 1769, segnò il declino dell'abile Du Tillot. Inviso alla nuova duchessa, osteggiato dal partito clericale per le sue audaci riforme, poco amato dal popolo per le sue tendenze filofrancesi, il ministro venne destituito da ogni incarico e obbligato ad abbandonare il Ducato nel 1771.

Il duca Ferdinando (1751-1802)

Negli anni seguenti Ferdinando fu costretto ad affrontare le conseguenze della rivoluzione francese e soprattutto le minacce dell'armata napoleonica, la quale, ormai arbitro della politica europea, nonostante la proclamata neutralità del duca, nel 1796 entrò in Piacenza ottenendo un cospicuo indennizzo di guerra. Il duca riuscì a conservare il resto delle sue terre solo fino alla pace di Lunèville del 9 febbraio 1801, la quale assegnava a Don Ferdinando Borbone Parma la Toscana, e del trattato di Aranjuez del 21 marzo successivo, che lo spogliava del Ducato a favore della Francia, assegnando a suo figlio Lodovico l'Etruria con il titolo di re. Il 9 ottobre 1802, alla morte di Ferdinando, i francesi si impadronirono definitivamente del Ducato.

 

Roberto I

Alla morte di Luisa Maria la tutela di Roberto venne affidata al Nonno il Conte di Chambord. Raggiunta la maggiore età il Duca Roberto si sposò due volte: la prima con Pia delle due Sicilie e la seconda, dopo la morte della prima moglie con Antonia del Portogallo e da loro ebbe 24 figli, fra i quali ricordiamo oltre a coloro che gli succedettero nel titolo, la stupenda figura di Zita di Borbone Parma che con il matrimonio con Carlo d'Austria ne diventerà imperatrice.Nel 1869 Roberto sposò in prime nozze Maria Pia di Borbone delle Due Sicilie (1849-1882), figlia del re Ferdinando II, e nel 1884, in seconde nozze, sposò Maria Antonia di Braganza (1863-1959), figlia di Michele I, re del Portogallo.

Trascorse la sua vita di principe in esilio tra la villa delle Pianore, a Camajore presso Viareggio, una splendida residenza con giardino esotico sulle prime colline lucchesi, e il castello di Schwarzau, in Boemia.Ebbe numerosi figli, che si imparentarono con molte Case Reali europee. Dal primo matrimonio: Maria Luisa sposò nel 1893 il principe Ferdinando di Bulgaria, divenuto in seguito re dei Bulgari, Beatrice sposò nel 1906 il conte Pietro Lucchesi Palli, Elia, duca di Parma e Piacenza, nel 1903 sposò Maria Anna, Arciduchessa d'Austria. Dal secondo matrimonio ricordiamo Sisto, che nel 1919 sposò la contessa Hedwige De Rochefoucauld, il quale tentò una mediazione con il cognato Carlo I d'Asburgo per far cessare il primo conflitto mondiale, Francesco Saverio, Duca di Parma e Piacenza, Zita, che nel 1911 sposò appunto l'arciduca Carlo I d'Asburgo, divenuto poi nel 1916 ultimo imperatore d'Austria-Ungheria (Zita donò il suo manto nuziale, laminato in argento, alla chiesa di San Quintino in Parma),Felice, che nel 1819 sposò la principessa Carlotta di Lussemburgo, Renato, che nel 1921 sposò Margherita di Danimarca divenendo poi padre della regina Anna di Romania, Luigi, sposato nel 1939 con la principessa Maria di Savoia, figlia di Vittorio Emanuele III, re d'Italia, Gaetano, sposato nel 1931 alla principessa Margherita di Thurn et Taxis.

 

La Toscana: Re d'Etruria e Duchi di Lucca

Lodovico I e Carlo Lodovico (Carlo Lodovico I d'Etruria, Carlo Lodovico I di Lucca, Carlo II di Parma)

I Borbone Parma passarono allora a governare le terre già del Granducato di Toscana e Lodovico (1773-1803), unico figlio maschio di Ferdinando, divenne re d'Etruria nel 1801. Il 4 ottobre dello stesso anno, nella cappella di palazzo Pitti, Lodovico fu investito del Gran Magistero dell'Ordine di Santo Stefano per mano di mons. Angiolo Fabbroni.Lodovico I sposò Maria Luisa di Spagna (1782-1824), da cui ebbe Carlo Lodovico (1799-1883), che divenne re d'Etruria nel 1803 alla morte del padre con il nome di Carlo Lodovico I, governando la Toscana sotto la reggenza della madre.

Anche Carlo Lodovico I assunse il Gran Magistero dell'Ordine di Santo Stefano il 12 giugno 1803, alla presenza di mons. Martini, arcivescovo di Firenze. Maria Luisa, reggente per il figlio Carlo Lodovico, governò la Toscana fino a quando, nel 1807, questa fu unita all'impero napoleonico. Esiliati a Nizza fino alla caduta di Napoleone, i Borbone Parma si videro assegnare dal congresso di Vienna, nel 1815, il territorio di Lucca con il titolo ducale di Carlo Lodovico I di Lucca, in attesa che gli venisse restituito l'avito Ducato di Parma e Piacenza, assegnato vita natural durante a Maria Luigia d'Austria, moglie di Napoleone.
Il trentennio di governo dei Borbone Parma a Lucca segnò un periodo di rinnovamento sociale ed economico, nel campo delle opere pubbliche, delle leggi, della cultura e della scienza, delle relazioni internazionali. Il duca Carlo Lodovico istitui nel 1833 la Decorazione al Merito Militare di San Giorgio e nel 1836 la Decorazione al Merito Civile di San Lodovico. Con i Borbone Parma si chiude per Lucca un periodo di autonomia e di indipendenza; la città da Capitale di Stato diventa capoluogo di Provincia, prima annessa al Granducato di Toscana, poi al Regno d'Italia.

 

Enrico I,Giuseppe I, Elia I,Roberto II

Da questa copiosa progenie, nel 1907 quando il Duca Roberto morì, il titolo passò ai suoi figli Enrico e Giuseppe, posti sotto la tutela del loro fratello Elia in quanto infermi di mente .
Dopo la morte dei fratelli avvenuta rispettivamente nel 1939 e 1950, Elia, che aveva sposato Marianna d'Austria assunse il titolo di Duca di Parma e Piacenza.


Alla Sua morte avvenuta nel 1959 il titolo passò nelle mani del figlio Roberto che assunse il titolo Ducale con il nome di Roberto II.
Questi morendo scapolo a Vienna nel 1974 determinò il passaggio del titolo ducale al Principe Francesco Saverio, che era fratello dei duchi Enrico, Giuseppe ed Elia e zio di Roberto II.

Carlo II e Carlo III

Nel 1847, con la morte della Duchessa Maria Luigia d'Austria, il Ducato di Parma e Piacenza, che a seguito del trattato di Firenze aveva ceduto Guastalla e incamerato Pontremoli nel mai realizzato disegno di avere uno sbocco sul Tirreno, i Borbone tornano sul trono di Parma e Piacenza.

Carlo Lodovico, già duca di Lucca, prese possesso del Ducato con il nome di Carlo II, ma, dopo l'insurrezione del marzo 1848, accordata la Costituzione, lasciò Parma il 9 aprile per ritirarsi nel suo castello di Weisstropp, in Sassonia, dove, il 14 marzo 1849, abdicò a favore del figlio Ferdinando Carlo, nato dal matrimonio celebrato nel 1820 con Maria Teresa di Savoia (1803-1879), figlia di Vittorio Emanuele I, re di Sardegna.

Ferdinando Carlo (1823-1854) prese possesso dello Stato il 25 agosto 1849, dopo aver decretato da Vienna alcuni atti sovrani, fra i quali la riforma degli statuti dell'Ordine di San Lodovico.

Ebbe modo di essere protagonista di un travagliato periodo di grandi cambiamenti, tentando di interpretare le esigenze di una Comunità in evoluzione, dove le antiche e statiche regole della società pre-napoleonica, stavano per essere sostituite da processi di modernizzazione che avanzavano velocemente verso rinnovati modelli sociali. La sua vita fu segnata da difficili passaggi politico-istituzionali, da delicati rapporti interni, da complotti, ma anche da passioni e da momenti di intensa umanità, nel ricorrente e mai sopito conflitto fra essere uomo ed essere re. Carlo III fu un personaggio intelligente e
 contraddittorio, audace ed ingenuo, prepotente e scontroso, appassionato ed infelice, che si impegnò per governare il Ducato con senso del dovere ed onestà, impostando una politica non priva di lungimiranza e di originali intuizioni, guidandolo nel delicato momento che precedeva gli ultimi atti del processo risorgimentale. Costruendosi uno spazio fra i grandi Stati dell'epoca, cercando un suo ruolo fra le pesanti e opposte influenze, anche a costo di forzare la realtà, egli andò incontro ad una fine inutile e che non meritava, unico sovrano assassinato degli Stati pre-unitari, quando ormai l'unificazione italiana stava facendo inesorabilmente il suo corso. Fu sepolto a Viareggio, nella cappella di villa Borbone, a pochi chilometri da quella che il figlio Roberto fece successivamente costruire alle Pianore di Camjore; il suo cuore fu invece riposto in un'urna nella cripta della Chiesa Magistrale della Steccata, a Parma, storica sede conventuale dei cavalieri del S.A.I. Ordine Costantiniano di San Giorgio.

Francesco Saverio

L'attuale Famiglia ducale discende da Francesco Saverio, più comunemente conosciuto come Xavier, figlio di Roberto e di Maria Antonia di Braganza, nato nella villa delle Pianore (Lucca) il 25 maggio 1889. Fu battezzato dall'arcivescovo di Lucca mons. Ghilardi, alla presenza della zia, la regina Margherita, sposa del re carlista Carlo VII, e di suo figlio Don Giacomo.

L'infanzia del principe Saverio trascorse felice assieme agli altri suoi numerosi fratelli, anche se per motivi di età si sentiva molto unito a Sisto, dal quale lo separavano solo tre anni. A otto anni lo seguì nel collegio dei gesuiti di Feldkirch, una delle scuole più prestigiose dell'epoca. Saverio, insieme a Sisto, viaggiò in Egitto, in Terra Santa, in Turchia, e studiò a Parigi da ingegnere agronomo, curando due antiche tenute del nonno Carlo Lodovico, duca di Lucca, a Conca e Stiava. Nella prima guerra mondiale fu sui campi di battaglia belgi, collaborando con Sisto alle pressioni sul cognato Carlo I, imperatore d'Austra Ungheria, nel tentativo di fermare il conflitto. Nel 1927 sposò la contessa Maria Maddalena del ramo Bourbon Busset (1898-1984).

Fu nominato reggente e successore al trono di Spagna dal re carlista Alfonso Carlo, succeduto al fratello Carlo VII. Saverio venne espulso dalla Spagna dal generale Franco, quando nel 1937 il "Caudillo" decretò l'unificazione del partito nazionalista, chiamato "Falange", con i tradizionalisti, sotto l'esclusivo suo comando. Collaborò attivamente con Papa Pio XII, che in diverse occasioni aveva incontrato, quando ancora era cardinale, presso il castello svizzero che la famiglia Borbone Parma possedeva a Wartegg, presso Sankt Gallen, portando a termine diverse missioni per il Vaticano in molti paesi europei, ricoprendo anche la carica di presidente dell'Azione Cattolica. Fu arrestato dai nazisti durante l'occupazione tedesca della Francia, accusato di aver aiutato la resistenza, e deportato dapprima nel campo di concentramento di Natzweiler e successivamente trasferito a Dachau. Nel 1952, a Barcellona, nel corso del Consiglio Nazionale della Comunione Tradizionalista, Saverio assunse ufficialmente la corona di Spagna quale sovrano carlista.

La reazione di Franco non si fece attendere, con l'ordine di espulsione dal territorio spagnolo; uno Stato che era ufficialmente un regno, ma che non aveva famiglia reale. Fra alterne vicende, snodatesi tra complessi equilibri interni ed internazionali, tra le ombre della politica franchista, tra lo scontro di antiche rivalità dinastiche, tra le interpretazioni talvolta strumentali dei codici e delle prassi, Franco, come è noto, arrivò a designare il ramo di Alfonso XIII, suo successore "a titolo di Re" nella disputa nata a metà '800 fra Carlo V e Ferdinando VII, quando quest'ultimo modificò la legge salica per consentire l'ascesa al trono di Spagna della figlia Isabella.

 

La Reggenza di Luisa Maria

Il giorno stesso della morte di Carlo III, avvenuta il 27 marzo 1854, gli succedette il figlio Roberto (1848-1907), ancora fanciullo, per il quale assunse la reggenza la madre Luisa Maria (1819-1864), nipote di Carlo X, re di Francia, che governò il Ducato fino al 1859.

 

La duchessa Luisa Maria di Francia (1859)

La Duchessa Luisa MariaLuisa Maria è ricordata a Parma per le opere benefiche, con l'erezione di via della Salute, uno dei primi interventi italiani di case popolari, con la cessione dell'ex convento di San Cristoforo alla Madre Maria Adorni, fondatrice delle Figlie dell'Immacolata, con il suo prodigarsi per i contagiati dal colera del 1855, istituendo per questo la "medaglia per i benemeriti della sanità pubblica", e con tante altre iniziative a favore dell'infanzia e di singole famiglie in stato di bisogno.

La memoria delle duchesse di Parma è legata ancor oggi a una immagine forte.

Duchessa Reggente Luisa MariaLuisa Elisabetta di Francia e Maria Amalia d'Asburgo influenzarono marcatamente la vita sociale e culturale della città nella seconda metà del '700, ma furono soprattutto Maria Luigia d'Asburgo e Luisa Maria di Francia, moglie di Carlo III, che lasciarono un indelebile ricordo nella cittadinanza; una memoria tramandata nelle generazioni per fatti spesso legati a episodi familiari: un battesimo, un matrimonio, una festa dove la presenza della duchessa segnò per le famiglie parmensi, e non solo per quelle dell'aristocrazia, un rapporto diretto e personale.

Il 9 giugno 1859, prima di lasciare gli Stati parmensi a seguito degli eventi risorgimentali, la duchessa Luisa Maria emise un proclama nel quale dichiarò di "riserbare pieni ed illesi" i suoi diritti, inviando un ultimo, commosso saluto alla cittadinanza, con il quale ricordò che "dappert'utto e sempre mi rimarrà grata nel cuore la memoria di Voi".

Carlo Ugo

Il Principe Saverio, duca di Parma e Piacenza, ebbe sei figli: Maria Francesca, che nel 1959 sposò S.A.S. il principe Edward Lobkowicz, Carlo Ugo, Maria Teresa, Cecilia, Maria delle Nevi e Sisto.Il principe Carlo Ugo, succeduto nel 1977 al titolo ducale di Parma e Piacenza e di Capo della Real Casa di Borbone Parma alla morte del padre, è nato a Parigi l'8 aprile 1930 e passò la sua infanzia alla villa Borbone delle Pianore, vicino a Viareggio. Dal 1937 al 1949, durante la guerra civile di Spagna e durante la Il guerra mondiale, visse per la maggior parte in Francia, dove studiò alla scuola sùperiore, superando gli esami in Canada.

Dal 1950 al 1952 prestò servizio militare in Francia in qualità di ufficiale dei mezzi corazzati. Dal 1952 al 1962 studiò legge e storia alla Sorbona, a Parigi, inglese ed economia all'università di Oxford, lavorando successivamente al "Federai Industrial Federation" di Colonia e successivamente alla Deutsche Bank a Francoforte. Dal 1962 al 1979 svolse attività politica in Spagna, a capo del movimento carlista. Dal 1980 al 1988 fu invitato negli Stati Uniti dall'Università di Harvard, dove ha anche collaborato con il prof. John Kennet Galbraith, prima come membro del Centro Affari Internazionali, poi come responsabile di ricerche, seminari e conferenze di economia internazionale, con particolare riferimento alle tematiche dei Paesi in via di sviluppo. Successivamente assunse la direzione di un fondo internazionale di investimento e di consulenza economica e assicurativa.

Ha tenuto lezioni di politica economica in diverse università internazionali, fra le quali quelle di Parma e di Piacenza. Ha lavorato a Bruxelles a un progetto di relazione economica fra i Paesi dell'America centro-meridionale e la Comunità Europea. S.A.R. il principe Carlo Ugo è stato titolare sui diritti dinastici di tre Ordini cavallereschi, fondati per decreto sovrano, atti ufficiali delle leggi dello Stato ducale, che ha conferito in qualità di Capo della Real Casa di Borbone Parma e di duca di Parma e Piacenza: il S.A.I. Ordine Costantiniano di San Giorgio, riformato a Parma da Francesco Farnese nel 1705, l'Ordine del Merito di San Lodovico, fondato a Lucca nel 1836 e riformato a Parma nel 1849, l'Ordine al Merito Militare di San Giorgio, fondato a Lucca nel 1833. Ha conferito inoltre la "Medaglia del Principe" per i benemeriti, istituita a Parma nel 1836 ed è stato Gran Maestro dell'Ordine carlista spagnolo de la Legitimidad Proscrita.

Nel 1964 ha sposato Irene d'Orange Nassau, principessa d'Olanda, sorella dell'attuale regina Beatrice d'Olanda, dalla quale ha avuto quattro figli: Carlo Saverio (n.1970) ,attuale Duca di Parma e Piacenza , principe ereditario di Parma e Piacenza, Giacomo (n. 1972), conte di Bardi, Margherita, gemella di Giacomo, contessa di Colorno, Maria Carolina (n. 1974), marchesa di Sala.

E' morto il 18 Agosto 2010 a Barcellona.

Santa Messa in memoria di S.A.R. Il Principe Carlo Ugo di Borbone Parma, Duca di Parma e Piacenza

Santa Messa in memoria di S.A.R. Il Principe Carlo Ugo di Borbone Parma, Duca di Parma e Piacenza

Il giorno venerdì 18 agosto 2023 alle ore 10.00, presso la Basilica Magistrale Costantiniana di Santa Maria della Steccata di Parma, sita in Parma, Stradone Garibaldi n. 5, verrà celebrata una Santa Messa in memoria di S.A.R. Il Principe Carlo Ugo di Borbone Parma, Duca di Parma e Piacenza nel tredicesimo anniversario della scomparsa.
Alla Santa Messa di Suffragio sono invitati i Cavalieri e Dame degli Ordini Dinastici della Reale e Ducale Casa di Borbone Parma, i membri della Associazione dei Cavalieri oltre che, tutti coloro che desiderano intervenire.

 Guido Agosti              

                                                                                Capo del Cerimoniale         
                                                                              della Reale e Ducale          
                                                               Casa di Borbone Parma       

Luoghi e simboli della Dinastia

Eventi Annuali 2023

 

Santa Messa in memoria di S.A.R. Il Principe Carlo Ugo di Borbone Parma, Duca di Parma e Piacenza

 

Il giorno venerdì 18 agosto 2023 alle ore 10.00, presso la Basilica Magistrale Costantiniana di Santa Maria della Steccata di Parma, sita in Parma, Stradone Garibaldi n. 5, verrà celebrata una Santa Messa in memoria di S.A.R. Il Principe Carlo Ugo di Borbone Parma, Duca di Parma e Piacenza nel tredicesimo anniversario della scomparsa.
Alla Santa Messa di Suffragio sono invitati i Cavalieri e Dame degli Ordini Dinastici della Reale e Ducale Casa di Borbone Parma, i membri della Associazione dei Cavalieri oltre che, tutti coloro che desiderano intervenire.

 Guido Agosti              

                                                                                Capo del Cerimoniale         
                                                                              della Reale e Ducale          
                                                               Casa di Borbone Parma