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MESSAGGIO DI FINE ANNO DI S.A.R. IL PRINCIPE CARLO SAVERIO DI BORBONE PARMA DUCA DI PARMA E PIACENZA

MESSAGGIO DI FINE ANNO DI S.A.R. IL PRINCIPE
CARLO SAVERIO DI BORBONE PARMA
DUCA DI PARMA E PIACENZA

L’AJA – 31 DICEMBRE 2022

Cari Amici,

anche quest’anno ci troviamo alla fine di un anno che ha lasciato alle sue spalle momenti difficili ma anche occasioni di speranza, che ci danno motivo di proseguire nel cammino iniziato; questa ricorrenza è motivo di riflessione per tutti noi, e in particolare per coloro che operano negli Ordini Dinastici della nostra Casa.
Le sfide che dobbiamo affrontare sono sempre più complesse e ognuno di noi è chiamato a portarle avanti nella realtà in cui vive e opera contribuendo in modo rilevante ad un cambio di mentalità e cultura.
Il mio invito è un rinnovato richiamo all’impegno che ogni cavaliere si è assunto nel momento in cui è entrato negli Ordini Dinastici della Casa di Borbone Parma, nell’essere testimone di antichi ed immutati valori in una società che cambia rapidamente.
Anche oggi come nel passato siamo chiamati ad una sfida, non solo limitandoci ad osservare le proposte che altri possono porre in essere, ma facendoci interpreti attivi e propositivi di iniziative concrete.

In particolare non posso fare a meno di evidenziare che la nostra epoca, l’ambiente in cui viviamo, con tutte le sue caratteristiche, sono fortemente condizionati su scala sia locale, sia globale dagli effetti dell’azione umana, tanto che da più parti viene sempre più forte un richiamo alla responsabilità per quella che è la nostra “casa comune”.
Lo stesso Magistero fornisce con sempre maggiore frequenza indicazioni che coniugano la giustizia sociale con la responsabilità dell’umanità per la "integrità della creazione".
Benedetto XVI nella enciclica “Caritas in veritate”, rivolge un appello urgente alla comunità politica internazionale evidenziando come la globalizzazione, dovrebbe rendere le persone più consapevoli di essere tutte parte di un'unica e medesima famiglia umana, composta non da estranei ma da fratelli e sorelle.
Questa consapevolezza dovrebbe portare alla conseguenza che gli accordi commerciali non dovrebbero mai trasformare i mercati in luoghi di sfruttamento per la parte meno fortunata del mondo.
L’intervento del Magistero è una realtà che molti già comprendono: si possono invertire le grandi ingiustizie di questo mondo e agire in ambito economico dando un ruolo maggiore alla “Caritas”, sul mercato.
Questo tipo di intervento non è solo di tipo economico ma soprattutto politico e sociale: il valore monetario è sostituito da un altro tipo di valore, quello di una empatia che permette ai soggetti coinvolti di agire in una ottica che non persegue la speculazione selvaggia ma una linea di prosperità che contribuisca allo sviluppo economico e della dignità intrinseca di ogni essere umano.
Sempre nel solco di questi insegnamenti si colloca anche il forte richiamo di Papa Francesco che collega il dovere di esercitare l’economia nel rispetto della dignità umana con una precisa attenzione e critica rispetto alle forze distruttive del progresso sfrenato e dell'ingiustizia contro il pianeta.
Questo binomio di ecologia e giustizia sociale che ci vengono ricordati ci rendono consapevoli che l’economia e il rispetto per il creato non sono realtà distinte ma radicalmente collegate: la scarsità delle risorse alimentari e idriche, il cambiamento climatico, lo sfruttamento della “Madre Terra” vanno a colpire in primo luogo i poveri.
Le diseguaglianze hanno purtroppo sempre caratterizzato la storia dell’uomo, ma se questo prima era visto come una cosa ovvia o necessaria, oggi sempre di più si va radicando nella coscienza delle persone l’idea che la solidarietà internazionale è necessaria perché non siamo relegati in comparti stagni ma facciamo tutti parte della Famiglia Umana.
La logica che viene ad essere proposta non è quella del semplice capitale ma quella del Vangelo: in tale ottica la proprietà viene ad avere una funzione sociale che non mortifica il bene comune ma anzi lo tutela proteggendo i poveri e le generazioni future.
L’esercizio della solidarietà non è una elemosina e deve determinare i presupposti sociali che permettano primariamente alle persone dei paesi poveri di vivere con dignità e poi di progredire.
Dobbiamo prendere atto che la crisi ecologica che noi oggi viviamo è soprattutto la conseguenza di una crisi morale dei paesi ricchi che si manifesta in una cultura della indifferenza verso gli altri e verso il mondo in cui viviamo. Specialmente nella cultura occidentale assistiamo molto spesso alla incapacità di inserire in una realtà consumistica dei valori che spesso vengono considerati scomodi. Questo ci porta ad una constatazione drammatica: se non ribaltiamo il nostro modo di pensare, se non ci mettiamo in una logica diversa, un logica di rispetto per il nostro mondo e i nostri simili ci dirigeremo verso la scomparsa della nostra civiltà e la devastazione della "casa comune".
L'urgenza di un cambiamento porta il segno della profezia: si devono invertire i meccanismi che determinano la povertà; fratellanza e sorellanza, solidarietà e sostanziale impegno per le persone che vivono al di sotto della soglia minima di sussistenza, sono le soluzioni più praticabili per iniziare un cambiamento.
L'economia di mercato può essere buona solo se si basa, ed è orientata ai principi governati dal primato della dignità umana che non è certamente disgiunta dal luogo in cui l’essere umano vive.
Dobbiamo essere sempre più consapevoli che siamo parte di un insieme e che il nostro mondo, la natura, tutto ciò che esiste non è una realtà da sfruttare ma da fruire, proteggere, preservare e trasmettere alle generazioni future.
Questo nuovo modo di vedere la realtà umana ci porta alla modifica di una concezione in cui l’economia, l’ecologia, la realtà dell’uomo e la sua felicità erano considerate realtà separate: si viene ora a presentare una visione di "ecologia integrale", una visione profetica in cui tali realtà si integrano l’una con l’altra con una profonda comprensione della società e una visione profonda sulla vita umana come parte della creazione.
In questo breve spazio di riflessioni vorrei infine rivolgere il mio invito a tutti i Cavalieri degli Ordini Dinastici della Casa di Borbone Parma, a pregare per il Papa Emerito, Sua Santità Benedetto XVI, oggi ritornato alla Casa del Padre.
Oggi molti hanno compreso la necessità di un cambiamento, applicando concretamente nella loro realtà iniziative che vanno oltre tutte le differenze e che ci danno la speranza di un cambiamento. In questa ottica di grandi cambiamenti e speranze, vorrei quindi potere esprimere a tutti coloro che leggeranno questo mio breve messaggio, i migliori auguri per un nuovo anno, ricco di pace e serenità.

Carlo Saverio                                


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Santa Messa in memoria di S.A.R. Il Principe Carlo Ugo di Borbone Parma, Duca di Parma e Piacenza

Santa Messa in memoria di S.A.R. Il Principe Carlo Ugo di Borbone Parma, Duca di Parma e Piacenza

Il giorno venerdì 18 agosto 2023 alle ore 10.00, presso la Basilica Magistrale Costantiniana di Santa Maria della Steccata di Parma, sita in Parma, Stradone Garibaldi n. 5, verrà celebrata una Santa Messa in memoria di S.A.R. Il Principe Carlo Ugo di Borbone Parma, Duca di Parma e Piacenza nel tredicesimo anniversario della scomparsa.
Alla Santa Messa di Suffragio sono invitati i Cavalieri e Dame degli Ordini Dinastici della Reale e Ducale Casa di Borbone Parma, i membri della Associazione dei Cavalieri oltre che, tutti coloro che desiderano intervenire.

 Guido Agosti              

                                                                                Capo del Cerimoniale         
                                                                              della Reale e Ducale          
                                                               Casa di Borbone Parma       

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Santa Messa in memoria di S.A.R. Il Principe Carlo Ugo di Borbone Parma, Duca di Parma e Piacenza

 

Il giorno venerdì 18 agosto 2023 alle ore 10.00, presso la Basilica Magistrale Costantiniana di Santa Maria della Steccata di Parma, sita in Parma, Stradone Garibaldi n. 5, verrà celebrata una Santa Messa in memoria di S.A.R. Il Principe Carlo Ugo di Borbone Parma, Duca di Parma e Piacenza nel tredicesimo anniversario della scomparsa.
Alla Santa Messa di Suffragio sono invitati i Cavalieri e Dame degli Ordini Dinastici della Reale e Ducale Casa di Borbone Parma, i membri della Associazione dei Cavalieri oltre che, tutti coloro che desiderano intervenire.

 Guido Agosti              

                                                                                Capo del Cerimoniale         
                                                                              della Reale e Ducale          
                                                               Casa di Borbone Parma